
Lo spirito del kyudo
CB617The spirit of kyudo - YUMI NO KOKORO
di Inagaki Genshiro -a cura di Luigi Genzini in 3 lingue (italiano/inglese/giapponese)
Luni ed., 2018- isbn 9788879844017 - 128 pagine
Il Kyudo, il tiro con l’arco asimmetrico giapponese, è forse la disciplina marziale più semplice dal punto di vista dell’esecuzione, e probabilmente la più complessa, profonda, ricca di collegamenti con il corpo, la mente e il cuore che ci sia stato dato osservare. Il Maestro Inagaki Genshiro ha scritto questo libro all’età di 82 anni, dopo più di 60 anni di pratica quotidiana, e nonostante questa grandissima preparazione ripeteva: «La sola via per rivedere la luce – dopo un periodo di confusione – è tornare all’umiltà del principiante». L’Autore insiste e ha necessità di chiarire in maniera cristallina l’errata interpretazione che si ha del tiro con l’arco (ed è questo il motivo per cui il libro è trilingue, italiano, inglese e giapponese, per raggiungere un numero molto elevato di lettori), dal momento che anche in Giappone, patria di questa disciplina, la scuola tradizionale ha quasi lasciato il posto a scuole di “forma” e di “rito”, più attente alla sacralizzazione del gesto rispetto al vero obiettivo del kyudo, che è e resta, in ogni dove e in ogni caso, il colpire il bersaglio Tutto il libro ruota intorno alla vera comprensione del tiro con l’arco; dice Inagaki: «Bisogna proprio che il kyudoka si convinca che non esiste alcun allenamento o esercizio nell’Arte del Tiro che non includa il colpire il bersaglio. I Maestri che mettono in non cale il colpire finiscono per praticare al di fuori del vero Kyudo ricavandone dubbi e incertezze». Credo che le sue parole siano decisamente molto illuminanti su cosa è corretto e cosa non lo è. E specifica: «La tecnica di tiro comprende forme e azioni proprie del Kyudo; essa può assumere taluni lineamenti delle tecniche Zen, ma il Kyudo non è solo questo perché soltanto l’unione dei tre elementi, forma, azione e spirito fusi insieme, può considerarsi vera e completa Arte del Kyudo nella sua forma migliore» Alla fine del suo scritto l’Autore arriva a dire quale è l’essenza del Kyudo. E lo fa senza fronzoli, senza riferimenti alti alla cultura Zen o di altro tipo spirituale. “Pulisce”. Questo è un libro limpido, come a pochi altri è dato di essere: è un libro “finale”, perché dopo la sua lettura un vero praticante e studioso delle discipline orientali non può più accettare tante cose che sono state date per scontate. In queste pagine ogni praticante può rintracciare la propria strada, i propri errori: può pensare di correggere il “percorso”. Ecco, questo è un libro che permettere al lettore di correggere il cammino, mettere a fuoco correttamente il bersaglio, pulire lo specchio impolverato e appannato della via alla vera conoscenza.