
Wakanrōeishū
N838Raccolta di poesie giapponesi e cinesi da intonare
Fujiwara no Kintō - a cura di Ikuko Sagiyama e Andrea Mauriszi
(poesia - edizione bilingue, giapponese/cinese, trascrizione e italiano)
Ariele edizioni, 2016 - ISBN: 9788897476283 - 413 pagine
Intorno al 1013, Fujiwara no Kintō (966-1041), ispirato dalla passione nutrita dalla corte per le liriche di Bai Juyi (772-846), raccolse in un’antologia 588 frammenti di poesie cinesi (kanshi) composte da autori cinesi e giapponesi e 215 poesie giapponesi (waka). Nacque così il Wakanrōeishū (Raccolta di poesie giapponesi e cinesi da intonare), una delle antologie più importanti del periodo Heian (794-1185), seconda per prestigio soltanto al Kokinwakashū (Raccolta di poesie giapponesi antiche e moderne). Il materiale poetico selezionato da Kintō rappresenta un compendio delle composizioni poetiche cinesi e giapponesi più conosciute e amate dalla nobiltà di corte, i cui membri, come testimoniato da numerosi brani delle più importanti opere letterarie del tempo, erano soliti intonarle – con o senza accompagnamento musicale – non soltanto nel corso di feste pubbliche e private ma anche in ogni momento della vita quotidiana. La popolarità del Wakanrōeishū non rimase circoscritta agli ambiente di corte dell’XI e del XII secolo ma, superando i limiti temporali del periodo storico in cui fu prodotta, si estese fino a tutto il XIX secolo, ricoprendo una posizione centrale non solo nella storia della letteratura ma anche in quella della musica e della calligrafia del Giappone premoderno.