Morbide guance
N247di Natsuo Kirino
Traduzione dal giapponese di Antonietta Pastore
Neri Pozza Editore beat bestseller, 2021 pagg. 508 - isbn 9788865598306
Kasumi è tornata nell'Hokkaido, la sua terra natale, l'isola più a nord dell'arcipelago giapponese, da dove un giorno, ragazza, è scappata via per cercare un'altra vita a Tokyo. È tornata perché così ha voluto Ishiyama, il suo amante, che ha comprato una casa nell'Hokkaido per farne il loro rifugio segreto.
Una decisione folle, cui ne è seguita un'altra ancora più assurda: inaugurare la casa tutti insieme per non dare nell'occhio, Ishiyama con sua moglie Noriko, e lei in compagnia di Michihiro, suo marito, e delle sue adorate bambine, Rika e Yuka.
Così, ieri sera, in cucina, gli occhi di Kasumi hanno incrociato per un istante quelli di Noriko, e Noriko, con uno sguardo non di collera o di odio ma di semplice disprezzo, ha avuto per la prima volta il coraggio di dire: «Kasumi, la faccia finita».
E Kasumi ha desiderato davvero di farla finita, di abbandonare tutto, marito, figlie, il lavoro, la casa di Tokyo, e di andare a vivere con Ishiyama.
Alle due di notte, mentre Michihiro dormiva ignaro con la bocca aperta, ha raggiunto la piccola stanza di fianco all'ingresso, dove l'aspettava Ishiyama. Nell'oscurità ha percepito l'odore del suo corpo, si è tolta i vestiti, si è sdraiata sul materasso freddo e, palpando il corpo pieno dell'amante, ha sentito che la catastrofe era prossima.
Ora, eccola, puntuale, la catastrofe: Kasumi si è appena svegliata con addosso ancora l'odore di Ishiyama e Michihiro, sconvolto, le sta dicendo che Yuka è scomparsa, svanita nel nulla, sparita nel bosco intorno alla casa. Kasumi non avverte collera, solo un'immensa, incontenibile tristezza. Sa che la sua deriva è cominciata.
Romanzo che, con abilità quasi chirurgica, penetra nell'animo di una donna per afferrarne il sentimento della colpa e dell'espiazione, la natura del desiderio e dell'amore, la percezione della vita e della morte, Morbide guance ci restituisce tutto lo straordinario talento di Natsuo Kirino. Illuminando la crepa, il vuoto di moralità di un'esistenza, Natsuo Kirino porta alla luce, come in un flash, tutta la verità nascosta della società giapponese contemporanea, confermandosi come «l'unica vera voce innovativa della letteratura giapponese degli ultimi venti anni» (Daisuke Hashimoto).