Gocce d'acqua e altri racconti
N820la memoria di guerra, la battaglia di Okinawa e le minuziose descrizioni dell’incontaminata natura delle isole
di Medoruma Shun
traduzione dal giapponese di Giuseppe Pappalardo
Asiasphere 2021- pagg. 198 isbn: 9788865643518
Tokushō si risveglia una mattina di metà giugno con una gamba gonfia come un subui, un grosso ortaggio usato nella cucina okinawana. Dall’alluce cominciano a cadere, lentamente e senza sosta, delle gocce d’acqua purissima, che scivolando sulla pianta del piede arrivano a terra. La moglie Ushi non sembra essere sorpresa di questo strano gonfiore e ne attribuisce la causa alla vita sregolata del marito che passa le serate cantando, suonando il sanshin – strumento tipico di Okinawa – e facendo baldoria con altre donne. Quella notte Tokushō viene svegliato da alcuni militari giapponesi e okinawani che a turno succhiano il suo alluce bevendo
l’acqua cristallina che ne fuoriesce. Le visite dei militari si ripetono ogni notte, da mezzanotte all’alba. In una delle visite i militari sono accompagnati da Ishimine, un suo amico morto durante la guerra. Questo ulteriore inspiegabile evento fa riaffiorare in Tokushō ricordi che aveva represso per più di 40 anni: comincia così a ricostruire nei minimi dettagli gli ultimi giorni della battaglia in cui persero la vita l’amico Ishimine e i militari che ogni notte vengono a fargli visita. Il trauma tenuto sopito per troppi anni riaffiora in Tokushō in tutta la sua forza.
Gocce d’acqua, Mabuigumi – il ritrovamento dell’anima perduta e Il mormorio del
vento sono racconti in cui ricorrono i temi che contraddistinguono tutta la produzione
letteraria di Medoruma: la memoria di guerra, la battaglia di Okinawa e l’occupazione
statunitense, temi ben intrecciati con minuziose descrizioni dell’incontaminata natura
delle isole e delle tradizioni rituali e popolari dei suoi abitanti. Credenze, spiriti e sciamaneci restituiscono un’immagine affascinante e autentica dell’isola di Okinawa.