La scuola della carne
N514di Yukio Mishima
traduzione dal giapponese di Carlotta Rapisarda
Edizione Feltrinelli, 2019- isbn 9788807885488 pagg. 238
Taeko, elegante e avvenente trentanovenne, conduce una vita agiata e godereccia, destreggiandosi fra l’atelier di cui è proprietaria, le amiche con cui condivide racconti piccanti e gli eventi mondani. Stereotipo della divorziata indipendente dell’alta società nipponica del dopoguerra, dove il desiderio di occidentalizzazione si contrappone ad antiche tradizioni e pregiudizi, Taeko non vuole rinunciare al proprio stile di vita né alla libertà. Poi, una sera, incontra il giovane Senkichi in un gay bar e l’attrazione è fatale. Una magia che scaturisce dalla carne fresca e virile del ragazzo, dai suoi muscoli tesi, dai lineamenti fieri del viso. La vita di Taeko cambia in un batter d’occhio: proprio lei che aveva sempre voluto solo avventure si ritrova irrimediabilmente in balìa di un giovane tanto bello quanto misterioso. Ne scaturisce un gioco perfido e ossessivo. Ma chi è davvero la vittima? Chi il carnefice? Mishima mette in scena il mercato dei sentimenti. Può la passione essere una merce tanto preziosa da annebbiare anche la più lucida delle menti? E quando ci innamoriamo, come facciamo a capire di non essere soltanto caduti nell’ingannevole trappola dei sensi? Non resta che frequentare quella “scuola della carne” che è la vita